Hamid Ismai­lov è nato nel 1954. Cre­sciu­to in Uzbe­ki­stan, ha abban­do­na­to il pae­se nei pri­mi anni novan­ta a cau­sa del­le per­se­cu­zio­ni del regi­me, ripa­ran­do nel Regno Uni­to. Scri­ve pre­va­len­te­men­te in rus­so e in uzbe­ko. Per ven­ti­cin­que anni ha lavo­ra­to come gior­na­li­sta del­la BBC.

Tra­dut­to­re e media­to­re cul­tu­ra­le, ha cura­to la resa in uzbe­ko di mol­ti clas­si­ci del­la let­te­ra­tu­ra occi­den­ta­le e, nel con­tem­po, la tra­du­zio­ne in ingle­se e in altre lin­gue euro­pee di alcu­ni clas­si­ci del­la let­te­ra­tu­ra uzbe­ka. Si è inol­tre dedi­ca­to alla poe­sia sono­ra, spe­ri­men­tan­do con­ta­mi­na­zio­ni tra la paro­la, la musi­ca e l’arte figurativa.

Le sue ope­re, ban­di­te in Uzbe­ki­stan, sono sta­te tra­dot­te in mol­te lin­gue, riscuo­ten­do il plau­so del­la cri­ti­ca. In Ita­lia sono in cor­so di tra­du­zio­ne, dal rus­so e dall’uzbeko, nel cata­lo­go di Utopia.